Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2023/08/28


106. Successori degli apostoli, parte 1

Proseguiamo la trattazione dell'Apocalisse. "E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell'Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po' di tempo" (Apocalisse 20:1-3). 

La descrizione, "scendeva dal cielo con in mano la chiave dell'Abisso e una grande catena", suggerisce che la 'chiave' che l'angelo tiene è quella del regno dei cieli. Ciò significa che la "chiave dell'Abisso" è la chiave del regno dei cieli. Quindi, possiamo vedere che la descrizione sopra riportata dell'Apocalisse è l'adempimento delle seguenti parole di Gesù nel Vangelo di Matteo alla maniera dello 'Spirito di profezia' con la 'chiave del regno dei cieli' come indizio. "A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Matteo 16:19). 

Le 'chiavi del regno dei cieli' in queste parole della testimonianza di Gesù erano la 'chiave dell'Abisso' che l'angelo portò sulla terra dal cielo nell'Apocalisse. Le 'chiavi' che Gesù disse che avrebbe dato a Pietro potevano afferrare "il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana", legarlo, gettarlo nell'Abisso e rinchiuderlo. In questo modo si evita che il 'serpente antico', cioè l'informazione accidentale dell'uomo, che si verifica dove sono riunite diverse persone (cfr. blog № 4), si manifesti tra 'gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello'. 

Questa scena nell'Apocalisse è guidata dalla "beatitudine" 'gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello' (cfr. Apocalisse 19:9). Possiamo quindi dire che le espressioni "per mille anni" e "fino al compimento dei mille anni" si riferiscono al tempo in cui Gesù comandò: "Fate questo in memoria di me" (Luca 22:19), il tempo in cui si celebra la Messa. 

Come abbiamo detto nell'ultimo numero, il luogo in cui si celebra la Messa è il luogo in cui i credenti che ascoltano la Parola sono nati di nuovo come figli di Dio, da cui sono venuti e a cui torneranno. Questo luogo deve funzionare come il luogo in cui ogni concupiscenza del credente è più ragionevolmente rimossa, e deve essere il luogo in cui il credente può dire di aver visto il Signore faccia a faccia nell'Ostia eucaristica. Perché questo avvenga, è necessario sigillare le informazioni accidentali dell'uomo che possono sorgere in questo luogo. I successori degli Apostoli, avendo ricevuto l'autorità di usare le 'chiavi del regno dei cieli' o la 'chiave dell'Abisso', che possono legare e sciogliere sulla terra, hanno la responsabilità di esercitare tale autorità. 

Per continuare

Maria K. M.


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