2023/12/11
121. La quinta 'beatitudine'
Mentre il XXI secolo ha ormai compiuto un quarto di secolo, la Chiesa è alle prese con la 'Babilonia la Grande' di Apocalisse 17-18. L'Apocalisse non mette una 'beatitudine' in questi versetti, ma mette invece le seguenti parole: "Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re; quelli che stanno con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli" (Apocalisse 17:14). Questa affermazione coincide con le parole della quarta 'beatitudine': "Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia" (19:11) e "Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori" (19:16), e spinge la Chiesa verso la perfezione della liturgia della Messa.
Questo perché, nella profezia dell'Apocalisse, la "grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione" è già stata giudicata e la liturgia della Messa è stata completata (cfr. 19:1-10). In questa profezia, molti credenti che sono stati purificati al "grande banchetto di Dio" (cfr. blog № 99-№ 105) e guidati come eredi degli Apostoli (cfr. blog № 106-№ 117) sono stati portati a discernere le informazioni accidentali umane di coloro che sono stati paragonati al "drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana" (20:2) (cfr. 20:4).
La descrizione prosegue. "Poi vidi alcuni troni - a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare - e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione" (20:4-5).
Qui, l'affermazione "le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio" è abbinata a quella del capitolo 6: "Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso" (6:9). Questi sono gli unici due luoghi in cui le 'anime' compaiono nell'Apocalisse.
Della salvezza di queste 'anime', la quinta 'beatitudine' afferma: "Beati e santi quelli che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per mille anni" (20:6). Poi, menziona le informazioni accidentali (cfr. 20:7-10) e il resto dei morti che "non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni" (cfr. 20:11-15), e la "Profezia del completamento della liturgia della Messa" si completa.
Dal prossimo numero, cambierò l'angolo di osservazione e mi avvicinerò alla quinta 'beatitudine', che riguarda la prima risurrezione e la seconda morte, e alla settima profezia, "Profezia della spiritualità dello Spirito Santo" (vedi figura nel blog № 120).