2022/10/17
61. "Io Sono".
Lo scandalo della Chiesa cattolica, inescato da un
reportage del gennaio 2002 del quotidiano statunitense The Boston Globe, si è
rapidamente diffuso in tutto il mondo, portando alla luce anni di occultamenti.
Le sue fiamme non accennano a placarsi nemmeno ora, a distanza di oltre 20
anni. L'Apocalisse 18 sembra profetizzare lo stato attuale della Chiesa nel XXI
secolo: "Quanto ha speso per la sua gloria e il suo lusso, tanto
restituitele in tormento e afflizione. Poiché diceva in cuor suo: 'Seggo come
regina, vedova non sono e lutto non vedrò'. Per questo, in un solo giorno,
verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame. Sarà bruciata dal fuoco, perché
potente Signore è Dio che l'ha condannata" (Apocalisse 18:7-8). Da
tempo ritengo che la tendenza agli abusi sessuali da parte del clero sia un
problema spirituale che proviene dalle profondità della storia. Alla fine, ho
incontrato la formazione secondo l'Apocalisse e, mentre la praticavo, ho
iniziato ciecamente a scrivere questo blog, incoraggiato dalle parole
dell'angelo: "Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di
questo libro, perché il tempo è vicino" (Apocalisse 22:10). Durante
questo processo, mi sono resa conto che, inaspettatamente, questo libro guarda alle
radici dei problemi della società contemporanea. Ho letto un libro di memorie
di Daniel Pittet, pubblicato nel 2017, per il quale Papa Francesco ha scritto
una prefazione. Vi si legge che intorno al 1968, quando fu vittima di abusi
sessuali da parte di un sacerdote, nella regione in cui viveva, la Chiesa e lo
Stato erano uniti come un tutt'uno, quindi la Chiesa aveva un potere immenso e
la gente viveva secondo le regole stabilite dalla Chiesa. Il fatto che queste
tragedie spettacolari siano state insabbiate per così tanto tempo, certamente deve
essere stato a causa del grande potere e dell'autorità ad esso collegati. Ma
questo non è l'unico problema. Sembra che in questi problemi si nasconda una
distorsione cognitiva. Nel Vangelo di Giovanni, troviamo le discussioni tra
Gesù e i Giudei che credevano in lui (cfr. Giovanni 8:31-47). Qui, alla
presenza di Gesù, che parla loro con verità, si rivela che gli ebrei riconoscevano
come padre due oggetti allo stesso tempo, Abramo e Dio. Inoltre, avevano anche
una spiritualità che considerava Dio come il loro sposo, pur dicendo che Dio
era il loro padre. La Chiesa ha ereditato questa spiritualità come tradizione.
Essa invoca Dio, "Padre nostro che sei nei cieli", e allo stesso
tempo dice che Cristo, che ha fatto nascere la Chiesa come Dio, il vero
genitore, la ama come sua sposa (cfr. blog № 59). Le contraddizioni e le
discrepanze etiche che si verificano in questo caso rischiano di diventare
stressanti, anche inconsciamente nel corso degli anni, causando alla fine
distorsioni cognitive. Le discussioni di cui sopra tra Gesù e i Giudei che
credevano in lui si conclusero nel modo seguente: "Rispose loro Gesù:
'In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono'. Allora
raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì
dal tempio" (Giovanni 8:58-59).
Maria K. M.
[Avviso] L'espressione
"Dio di nessuna informazione" nel № 59 é un errore, già corretto per
"la no-informazione divina".