Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2022/11/14


65. La "Sposa" e la distorsione cognitiva

Anche l'immagine del matrimonio posta a fondamento della comprensione della Chiesa nei documenti del Vaticano II è tratta dall'Apocalisse. Come abbiamo considerato, l'Apocalisse, attraverso la sua formazione e la formazione dello Spirito Santo indirizza i suoi allievi alla Messa. La Messa, che porta al "presente" l'ultima cena di Gesù e rende di nuovo reale il "Fate questo in memoria di me" (Luca 22:19), è il luogo in cui si continua il segno della "nuova alleanza" (Luca 22:20) stipulata tra il Padre, che è Dio, e il Figlio, che si è fatto uomo. Qui la Chiesa, come "mia Chiesa" (Matteo 16:18) di Gesù, testimonia questa "nuova alleanza", insieme agli Apostoli che erano presenti alla tavola della sua ultima cena. 

Ecco perché la "sposa" nell'Apocalisse, con una sola eccezione, appare dopo il capitolo 19, dove si apre la Messa. Pertanto, la "sposa" nell'Apocalisse si riferisce a questa "nuova alleanza" e al suo segno. Questo vale anche per la "sposa" usata da Giovanni Battista come segue: "Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire" (Giovanni 3:29-30). Giovanni Battista, che si paragonava all'"amico dello sposo", in questo momento pensava a "colui che dirige il banchetto" della scena delle nozze di Cana, che si trova nello stesso Vangelo di Giovanni, capitolo 2. Questo perché Giovanni Battista deve aver sentito la notizia del primo segno compiuto da Gesù in quel luogo. Le parole che seguono, che colui che dirige il banchetto disse allo sposo mentre lo chiamava, erano proprio quelle che Giovanni Battista intendeva dire: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora" (Giovanni 2:10). Giovanni Battista intendeva il "vino buono" come la "nuova alleanza". Perciò continuò: "Lui deve crescere; io, invece, diminuire". Si è messo dalla parte dell'antica alleanza. 

Al contrario, la Chiesa, pur chiamando Dio Padre attraverso Gesù Cristo, ha ripreso l'espressione del popolo che, non riuscendo a stabilire un legame genitore-figlio con Dio attraverso Salomone, che ha paragonato la relazione tra Dio e il popolo a quella di uno sposo e una sposa, o di un marito e una moglie, e ha immaginato il legame di marito e moglie a quello con Dio (cfr. blog № 59). Nel Libro della Sapienza, che si suppone sia stato scritto da Salomone, egli scrive: "È lei che ho amato e corteggiato fin dalla mia giovinezza, ho bramato di farla mia sposa, mi sono innamorato della sua bellezza" (Sapienza 8:2). Per lui, sposa significava saggezza. Allora "Ho dunque deciso di dividere con lei la mia vita" (Sapienza 8:9). Salomone, quando il Signore gli apparve in sogno e gli disse: "Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda" (I Re 3:5), non si rese conto che le parole stesse del Signore erano la vera sapienza. Amò molte donne straniere e si aggrappò a loro, disobbedendo alla parola del Signore e seguendo i loro dèi (cfr. I Re 11:1-10). Salomone, come Adamo, il primo uomo, fu attratto dal mistero della maternità che le donne possiedono (cfr. Genesi 3:20) e cercò la sapienza materna che lui, in quanto uomo, non poteva avere (cfr. Cantico dei Cantici 3:4,11; 6:9; 8:1,2,5; Sapienza 7:12). Si verificò quindi una distorsione cognitiva in Salomone, che confuse la sapienza di Dio con quella degli uomini. Il Cantico dei Cantici descrive il commercio dell'argento nel suo capitolo finale (cfr. Cantico dei Cantici 8:11-12). Il nome della bestia era impresso su di essa. (cfr. blog №46). 

Maria K. M.


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