2023/05/15
91. Nello Spirito, parte 2
Il 31 agosto 2012 è morto il cardinale Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano. In un'intervista rilasciata poco prima della sua morte, ha detto: "La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni" (Corriere della Sera, quotidiano italiano). Queste parole sono simili a quelle che ho scritto in questo blog: "La Chiesa rimane in mezzo ai capitoli 17 e 18 dell'Apocalisse" (cfr. blog №89). Le profezie che l'autore dell'Apocalisse ha visto, sentito e scritto nello spirito si sono realizzate nella Chiesa.
L'inimmaginabile potenza distruttiva delle guerre del XX secolo e le terribili immagini delle persone sopravvissute tra le macerie e molte altre esperienze brutali e tragiche, tra cui, naturalmente, Auschwitz, Hiroshima e Nagasaki, sono state condivise con parole e immagini con le persone di tutto il mondo. L'impatto di queste tragedie ha costretto le persone ad ammettere che l'inferno ed il purgatorio in cui erano state educate a "credere" era in realtà questo mondo. Di conseguenza, si sono trovati a non avere alcun motivo per "credere" in queste cose che sono reali. Allo stesso tempo, l’interesse per l'insegnamento della Chiesa è affievolito. Inoltre, durante e dopo il Concilio Vaticano II, che è considerato una trasformazione storica della Chiesa cattolica, la Chiesa, che si è paragonata alla sposa di Cristo, è stata coinvolta in vari casi di abusi sessuali da parte del clero e nei relativi insabbiamenti. Lo scandalo della pedofilia è stato particolarmente scioccante. In questi fenomeni, vediamo il volto della Chiesa senza trucco che era stata "rimasta indietro di 200 anni". Ma all'interno, alcuni credenti cercano di rimanere nella Chiesa e di confrontarsi in qualche modo con questa realtà.
Nella scena della sinagoga di Cafarnao, nel Vangelo di Giovanni, molti discepoli inciampano nelle parole di Gesù e si allontanano, non camminando più con lui. A questo punto, Gesù chiede ai dodici apostoli: "Volete andarvene anche voi?" (Giovanni 6:67). Pietro rispose: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio" (Giovanni 6:68-69). Queste parole mostrano che hanno riconosciuto il "punto" in cui si trovavano. Si trattava di un vero e proprio "punto" in cui Gesù era con loro e dava loro delle rivelazioni.
Anche l'autore dell'Apocalisse ha riconosciuto il "punto" in cui si trovava. Ma si trattava di un "punto" surreale, che si ottiene stando nello Spirito e che fornisce le informazioni della profezia (cfr. blog № 90). Oggi viviamo in un'epoca particolare senza precedenti, determinata dalla rivoluzione informatica che si è accelerata dalla fine del XX secolo. Riconosciamo di trovarci in un "punto" in cui acquisiamo informazioni tramite Internet. Potremmo dire che questo "punto" è anche surreale. In questa comunanza, vediamo un raggio di speranza per noi cristiani che rimaniamo nella Chiesa e viviamo nella società dell'informazione. È la speranza che noi, come Giovanni, che "quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto" (Apocalisse 1:2), diventiamo capaci di riconoscere il "punto" in cui vediamo e sentiamo nello spirito, cioè il "punto" in cui collaboriamo con lo Spirito Santo.