2023/07/24
101. "Il grande banchetto di Dio", parte 3
In questo articolo esaminerò "le carni di tutti gli uomini... piccoli e grandi" (Apocalisse 19:18) alla fine delle parole dell'angelo. Come prima, alla luce della "scena della crocifissione", la carne di questi apparteneva alle molte donne. Erano "donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c'erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo" (Matteo 27:55-56). Si può dire che il seme così gettato nei discepoli che hanno servito e seguito Gesù, "cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno" (Matteo 13:8).
La ragione della disparità nel raccolto dei semi seminati in questa parabola è che ci sono differenze individuali nell'"ascoltare la Parola e nell'intenderla", come ha spiegato Gesù stesso: "Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno" (Matteo 13:23). Tali differenze individuali anche tra i discepoli, ai quali "è dato conoscere i misteri del regno dei cieli" (Matteo 13:11), non sono dovute alle loro capacità o qualità, ma al fatto che lasciano così come sono tutti i desideri che nascono dentro di loro, creati dalla conoscenza e dall'esperienza umana. Questi desideri, piccoli e grandi, sono la "carne" che l'angelo ha ordinato agli "uccelli" di "divorare". Una volta che gli uccelli li avranno mangiati, potranno vedere meglio la verità che perseguono e il loro desiderio di "ascoltare la parola e comprenderla" si amplificherà. Questo desiderio raggiunge il massimo grado quando il Padre li avvicina a Gesù.
Il Padre lo fa perché c'erano dei limiti a ciò che Gesù, che era umano oltre che divino, poteva fare, come ha detto: "Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato" (Giovanni 6:44). Tra le donne presenti nella scena della crocifissione c'erano quelle che il Padre attirò vicino alla croce di Gesù (cfr. Giovanni 19:25), insieme a sua madre e al "discepolo che egli amava" (Giovanni 19:26).
Sulla croce, Gesù li attendeva. Ora, possiamo vedere una connessione temporale tra le ultime parole di Gesù, descritte da ciascuno dei quattro Vangeli. Nel mezzo della sua sofferenza, il desiderio di Gesù di attendere il loro arrivo diventa un grido al Padre: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". (Matteo 27:46; Marco 15:34). Ma poi viene sostituito, come la preghiera di Gesù nell'orto del Getsemani, dalle parole "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Luca 23:46). Alla fine, alla presenza di coloro che il Padre aveva attirato vicino alla croce, esalò l'ultimo respiro dicendo: "È compiuto" (Giovanni 19:30). Queste persone divennero testimoni della nuova alleanza nel sangue di Gesù. E alcune donne tra loro divennero le prime testimoni della risurrezione del Signore.
Da continuare.