Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2021/10/18


9. Il nome di Gesù Cristo

Nel Libro dell'Apocalisse, il nome di Gesù Cristo, il fondatore della Messa, è posto in punti chiave. Inoltre, ci sono molte espressioni che ci ricordano Gesù Cristo, come "Colui che è, che era e che viene". Esse scorrono nel senso dell'apprendista che legge il testo come un torrente, aiutandolo a formare la visione del mondo di Gesù Cristo e purificando la sua memoria dei cinque sensi. Lo scopo è quello di purificare la memoria della conoscenza mediante la Parola ed indirizzarlo alla Messa, che è specificamente dedicata alla vera esperienza di unione con Dio. Molti dei nomi di Gesù Cristo sono nello stesso contesto delle "beatitudini", di cui abbiamo parlato la volta scorsa, ma alcuni di essi sono collocati indipendentemente. È il contesto in cui compaiono un drago1 che "si appostò sulla spiaggia del mare" e della donna2 il cui nome è "Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli orrori della terra". Entrambe queste sono immagini di come le informazioni accidentali appariranno nel mondo come atti concreti delle singole persone. Tuttavia, l'informazione accidentale nasce inizialmente nella memoria del cervello degli individui nella relazione tra più persone. Perciò l'Apocalisse, inserendo in questi testi le parole "la testimonianza di Gesù" e "i martiri di Gesù", prepara i tirocinanti che qui incontrano il nome di Gesù a distinguere coraggiosamente tra loro e l'informazione accidentale, affinché possano agire come discepoli che, come Anania3, condividono la visione del mondo di Gesù Cristo.

Riferimento 1. Apocalisse 12:17, 2. Apocalisse 17:6, 3. questo blog № 6

Maria K.M.

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