Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2025/10/27

219. Il sacerdozio e il Vangelo di Giovanni

I pescatori che, ascoltando la parola, seguirono Gesù e divennero apostoli, furono i primi a mangiare dell'albero della vita, di cui nessuno aveva mai mangiato prima. Così, Gesù Cristo mostrò al mondo “la via all'albero della vita” (Gen 3,24), che Dio aveva protetto ponendo a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada fiammeggiante dopo aver scacciato Adamo. Questo è quanto ha detto Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). Gesù ha pronunciato queste parole nel Vangelo di Giovanni. 

Il sacerdozio è un tema importante nel Vangelo di Giovanni. Le parole che il sacerdote rivolge al Padre celeste sull'altare, “perché diventino per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore”, provocano nel sacerdote lo stesso fenomeno che accadde a Maria, la madre di Gesù. In quel momento, lo Spirito Santo scende sul sacerdote e la potenza dell'Altissimo lo adombra. Così, il bambino che nascerà, l'Eucaristia, “sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,35). La Madre che ha dato alla luce Gesù nel mondo, piena di Spirito Santo, simboleggia il sacerdozio. Sulla croce, Gesù ha unito sua madre e il discepolo che amava in un legame genitore-figlio. Il Vangelo dice: “E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé” (Gv 19,27). Questa scena informa i successori degli Apostoli che è qui la prova che Gesù ha conferito il nuovo sacerdozio agli Apostoli e che essi lo hanno ricevuto. 

Il contenuto del Vangelo di Giovanni si sviluppa, spesso in relazione ai tre Vangeli sinottici, come segue. Lo fa per arrivare al tema del sacerdozio. Come si è detto nel numero precedente, il dialogo tra Gesù e Pietro nel Vangelo di Luca, quando Gesù convoca i primi discepoli, contiene un contesto significativo per il sacerdozio. Quando Gesù finì di insegnare alla gente dalla barca di Pietro, ordinò a quest'ultimo di calare le reti per la pesca. Al che Pietro rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5,5). Queste parole di obbedienza di un solo uomo, che in seguito avrebbe ricevuto il sacerdozio, e che annullò la disobbedienza di Adamo a Dio, causa del peccato di molti. Questa obbedienza, nata sotto la guida di Gesù, fu ereditata dai successori degli Apostoli e divenne il fondamento su cui molti furono resi giusti. 

Pietro, sorpreso dalla grande cattura, disse: “Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore” (Lc 5,8). Queste parole furono accettate da Dio come parole che rispondevano alla sua volontà e compensavano il tradimento di Adamo nei confronti di Dio. Pietro fu scelto per adempiere alle parole di Dio ad Adamo nella Genesi: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!” (Gen 3,19), cioè per assumere il sacerdozio. Le parole: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane” si riferiscono al sacerdozio. Nelle parole successive di Dio, è adombrata la speranza della risurrezione. Infatti, anche se l’uomo possiede un corpo naturale destinato a tornare alla terra, egli ritorna come colui che è stato formato dalla polvere dal Dio che gli ha soffiato il “alito di vita” (2,7). Il nuovo sacerdozio ha il compito di portare questa speranza a tutti gli uomini. Lo testimoniano le parole di Gesù quando disse: “D'ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc 5,10).

L'apostolo Pietro non è stato scelto solo come capo degli apostoli e roccia della Chiesa, ma è stato, per così dire, un secondo Adamo, preparato dalla storia dell'Antico Testamento affinché ricevesse il sacerdozio destinato a celebrare, insieme agli uomini, il giorno che Dio aveva benedetto e santificato (cfr. Gen 2,3). Questo importante dialogo tra Gesù e Pietro nel Vangelo di Luca si comprende più chiaramente se lo si collega alla scena del Vangelo di Giovanni, quando Gesù convoca i primi discepoli. In tal modo si può anche colmare l’assenza, in questo episodio significativo, del nome di Andrea, fratello di Pietro. 

Secondo il Vangelo di Giovanni, uno dei primi due discepoli di Giovanni Battista a seguire Gesù fu il fratello di Simon Pietro, Andrea. Egli portò Simone da Gesù. Gesù lo guardò e disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa - che significa Pietro” (Gv 1,42). Se leggiamo la scena dei pescatori nel Vangelo di Luca sulla base di questa sequenza di eventi, vediamo che Gesù e Pietro non si erano incontrati per la prima volta, il che ci fa concentrare sul dialogo tra loro. 

Maria K. M.


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