2024/11/25
171. La propria volontà
“Il male della propria volontà”, il secondo tema delle Ammonizioni, attribuito a San Francesco d'Assisi, è il seguente.
"Disse il Signore a Adamo: «Mangia pure i frutti di qualunque albero, ma dell’albero della scienza del bene e del male non ne mangiare». Adamo poteva dunque mangiare i frutti di qualunque albero del Paradiso, egli, finché non contravvenne all’obbedienza, non peccò. Mangia infatti, dell’albero della scienza del bene colui che si appropria la sua volontà e si esalta per i beni che il Signore dice e opera in lui; e cosi, per suggestione del diavolo e per la trasgressione del comando, è diventato per lui il frutto della scienza del male. Bisogna perciò che ne sopporti la pena"1.
Dio ha dato all'uomo la volontà per crearlo a Sua immagine. Gli soffiò dentro l'“alito di vita” e fece crescere l'“albero della vita” in mezzo al Giardino. Ecco cosa scrisse Francesco: “Adamo poteva dunque mangiare i frutti di qualunque albero del Paradiso, egli, finché non contravvenne all’obbedienza, non peccò”. Tuttavia, tra due persone si era già sviluppata un'“informazione”, che avevano capito una percezione diversa da quella del comando divino. Avevano capito che “del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: 'Non dovete mangiarne'” (Genesi 3:3). Pertanto, poiché non mangiarono dell'“albero della vita”, l'“alito di vita” e l'“albero della vita” non furono mai uniti, l'uomo non potè fare sua la volontà data da Dio. Invece, mangiando dall'“albero della conoscenza del bene e del male”, l'uomo ha legato la conoscenza, che si evolve attraverso l'“informazione umana” all'“alito di vita” ottenendo così la “propria volontà”. Questa conoscenza appartiene certamente alla persona, ma la spontaneità appartiene a Dio.
D'altra parte, lo Spirito Santo opera costantemente per collaborare con i credenti. Tra i credenti toccati dalla sua potenza, ci sarà qualcuno che “si esalta per i beni che il Signore dice e opera in lui”. Questo perché “si appropria la sua volontà”. Il frutto di una persona del genere, anche se credente, diventa “il frutto della scienza del male”. Perciò, deve ricevere il castigo. Ma Dio, il Salvatore di tutti, non ha nulla a che fare con il peccato o la punizione. Sono l'etica sociale e le regole, ovvero la conoscenza umana, a punire quella persona.
Dio garantisce la libertà della “volontà propria” dell'uomo, avendolo creato a Sua immagine. Ma questo non significa che Dio abbia dato all'uomo il libero arbitrio. Ciò che Dio ha dato all'uomo è la “spontaneità divina” appropriata per l'uomo. Questo era l'“alito di vita” (Genesi 2:7). Attraverso all'alito di vita di Dio e all'unione di questa spontaneità con l'“albero della vita”, l'uomo inizia a vivere come immagine di Dio. La libertà ha origine nella spontaneità divina. La “volontà” è una sorta di composto, per così dire, della spontaneità e della conoscenza date da Dio. Pertanto, affinché la libertà della spontaneità divina si manifesti nella propria “volontà”, è necessario che essa sia unita a una conoscenza adeguata. Questa non è altro che la rivelazione divina.
Francesco sapeva che la conoscenza dell'uomo è buona e cattiva perché vedeva che le “informazioni umane” espresse tra le persone possono essere buone o cattive, a seconda di chi la riceve. Queste “informazioni umane” anche se legate alla spontaneità data da Dio, è comunque legata al bene e al male e non diventano mai il libero arbitrio. La rivelazione divina è la conoscenza divina, é la Parola di Gesù Cristo ed è la verità. Ecco perché Gesù ha detto: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31-32).
Lo Spirito Santo, lo “Spirito della verità” (Giovanni 16,13), che guida i fedeli a comprendere tutta la verità affinché rimangano nelle parole di Gesù, è sempre con loro. Pertanto, possiamo dire che nel momento stesso in cui il credente collabora con lo Spirito Santo, si manifesta il suo libero arbitrio. La distinzione tra rivelazione divina e “informazione umana”, cioè tra l'opera dello Spirito Santo e l'“informazione umana”, che Francesco ha praticato, come abbiamo visto nella discussione precedente, è un prerequisito per questo. A questo scopo, l'Apocalisse si trova nel Nuovo Testamento.
Da continuare.
Maria K. M.
1. San Francesco d'Assisi, Ammonizioni, “Il male
della propria volontà”, https://ofssabbioncello.it/ammonizioni/.