2023/08/07
103. La "Bestia" e il "Falso Profeta" Parte 2
Come abbiamo discusso, la "bestia" nell'Apocalisse è l'informazione accidentale dell'uomo (cfr. Blog № 4), paragonata al "drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana" (Apocalisse 20:2), trasformata in "conoscenza" in una persona, da questa recepita. Questa "conoscenza" diventa "parola" attraverso la persona come suo mezzo. Questo è il "falso profeta". Queste "parole" vengono costruite nella mente di una persona in una memoria solida con immagini apparentemente realizzabili. Il comportamento del "falso profeta", la "conoscenza" umana che è diventata "parola" attraverso una persona come suo mezzo, è stato infatti per Gesù, in cui la Parola, la conoscenza divina, è diventata uomo, ciò che "Un nemico ha fatto" (Matteo 13:28) nella "parabola della zizzania".
Cioè: "Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò" (Matteo 13:25). Così, come abbiamo esaminato la volta scorsa, "i re della terra con i loro eserciti" (Apocalisse 19:19) erano diventati coloro che "avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua" (Apocalisse 19:20) mentre erano in vita. Prendendo le informazioni accidentali dell'uomo e avendo la "conoscenza" della bestia, le hanno trasformate in "parole" e hanno messo in atto il comportamento del "falso profeta".
Nella parabola della zizzania, quando i servi dissero: "Vuoi che andiamo a raccoglierla?" (Matteo 13:28), il padrone di casa rispose: "No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano" (Matteo 13:29). La preoccupazione che il padrone di casa mostra qui suggerisce che il "campo" nel commento di Gesù, "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno" (Matteo 13:37-38), si riferisce alla memoria di una persona. Il fatto che Gesù dica che "La zizzania sono i figli del Maligno" e dica anche che "il nemico che l'ha seminata è il diavolo" (Matteo 13:39) mostra che la "zizzania" si riferiscono alle informazioni accidentali dell'uomo. Se uno le prende, le fa diventare la propria "conoscenza" e poi le mette in "parole", emergerà un "falso profeta".
Il credente che ascolta la Parola può riconoscere l'esistenza del "falso profeta" nella propria memoria. Può distinguerlo da se` stesso, l'uditore della Parola. L'esperienza di Gesù nel deserto, prima di iniziare il suo ministero pubblico, ci dice che anche Gesù, che era divino ma umano, aveva una memoria delle informazioni accidentali dell'uomo. Tuttavia, Gesù lo chiamava Satana e lo distingueva perfettamente da se` stesso, la Parola (cfr. Matteo 4:1-11). Ora, in mezzo alle complesse strutture sociali, dobbiamo discriminare il "falso profeta" interiore da noi stessi, che ascoltiamo la Parola, proprio come fece Gesù nel deserto. A tal fine, è essenziale acquisire la visione del mondo di Gesù Cristo. La formazione dell'Apocalisse, che si trova all'interno del Nuovo Testamento ed è strettamente legata al Vangelo, lo rende possibile. Questo perché la Parola è resa viva dallo Spirito Santo.
Da continuare.