Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2021/11/29


15. Il quinto e il sesto sigillo

"Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso" (Apoc. 6:9). La "testimonianza che gli avevano reso" in questo versetto ha il suo fondamento nella seguente descrizione dopo l'ultima cena di Gesù: "Pietro gli rispose: 'Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò'. Lo stesso dissero tutti i discepoli" (Mat. 26:35). Gli apostoli compirono la testimonianza che non avrebbero mai potuto portare da soli grazie alla discesa dello Spirito Santo. L'autore li ha visti "sotto l'altare" perché erano pronti a servire non appena le seguenti parole di Gesù si fossero adempiute: "perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d'Israele" (Luca 22:30). Il quinto sigillo sono gli Atti degli Apostoli che descrivono il ministero, l'imprigionamento e il martirio degli Apostoli. La descrizione dell'Agnello che rompe il sesto sigillo suggerisce la conversione di Paolo e il grande shock che causò al popolo (Apoc. 6:12-17). L'espressione "il giorno dell'ira", nella frase: "perché è venuto il grande giorno della loro ira, e chi può resistervi?" (Apoc. 6:17), si trova, nel Nuovo Testamento, solo in questa frase e nel seguente versetto della lettera dell'apostolo Paolo ai Romani: "Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio" (Rom. 2:5). E quando leggiamo l'insegnamento di Paolo in questo versetto, possiamo vedere che esso è il fondamento del suddetto contenuto dell'Apocalisse. Il sesto sigillo significa le lettere di Paolo. Il capitolo seguente, Apocalisse 7, si riferisce ai risultati del grande lavoro delle lettere di Paolo. La descrizione in questo capitolo: "una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani" (Apoc. 7:9), corrisponde al comando del Signore ad Anania negli Atti: "Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele" (Atti 9:15).

Maria K.M.

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