Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2025/06/09


199. L'Apocalisse e il Nuovo Testamento, Parte 2 

L'Apocalisse è composta da sette profezie, ma è divisa in due sezioni principali. La prima metà (le prime tre profezie, capitoli 1-11) funge da profezia che conduce al Nuovo Testamento. La seconda metà (dalla quarta alla settima profezia, capitoli 12-22) funge da profezia che conduce al completamento della liturgia della Messa e alla spiritualità dello Spirito Santo. Come abbiamo esaminato nei due numeri precedenti, il capitolo sesto dell'Apocalisse, in cui vengono aperti uno dopo l'altro i primi sei sigilli nella terza profezia, era connesso ai sei libri del Nuovo Testamento nello stesso ordine in cui appaiono oggi. Da ciò si conferma che la terza profezia è effettivamente una profezia del Nuovo Testamento. Infine, quando viene aperto il settimo sigillo, che rappresenta l’Apocalisse, ne emerge chiaramente la sua unicità. Prima dunque di addentrarci nell'Apocalisse, rivediamo le caratteristiche di ciascuna profezia comprese finora, a partire dalla prima, per comprendere meglio le caratteristiche uniche dell'Apocalisse. 

La prima profezia (capitolo 1): la profezia di Gesù Cristo con la Chiesa 

Come dice il testo: “Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino” (Ap 1,3), l'Apocalisse, in quanto connessa agli altri libri del Nuovo Testamento, si serve della propria voce – una percezione intuitiva – per entrare attraverso i cinque sensi dell’uomo e generare una conoscenza tacita del Nuovo Testamento. Essere salvati nel nome di Gesù e credere che Gesù è il Figlio di Dio significa riconoscerlo. Il riconoscimento avviene quando le informazioni ricevute coincidono con i ricordi già presenti. Perciò, affinché la fede in Gesù possa crescere, è necessario possedere dei ricordi che corrispondano alle parole del Nuovo Testamento quando le si riceve, ed è la Rivelazione a generare questi ricordi. Il motivo per cui l’Apocalisse è scritta in un linguaggio difficile da afferrare intuitivamente e di difficile comprensione è che, pur essendo connessa al Nuovo Testamento, essa genera quei ricordi come conoscenza tacita, senza renderne consapevole il credente. Col tempo, i credenti arriveranno a riconoscere intuitivamente la Parola, senza essere consapevoli dei complessi processi che ciò comporta. E questa conoscenza tacita si auto-organizzerà e crescerà nella memoria dei credenti che ogni giorno assimilano le parole dell'Apocalisse attraverso i cinque sensi. 

La seconda profezia (capitoli 2-3): La profezia dei problemi della comunità ecclesiale e le loro soluzioni 

In questa profezia vengono introdotte le lettere indirizzate ai sette angeli delle sette chiese. Questi sette angeli sono i sette apostoli che hanno incontrato Gesù risorto nel Vangelo di Giovanni, ed erano tutti pescatori. Questo perché la loro natura intuitiva, era fondamentale ed essenziale per la loro professione. Le loro capacità intuitive di comprensione erano il risultato dell' aver interiorizzato, attraverso l’esperienza e i cinque sensi, le complesse procedure della pesca trasformandola in conoscenza tacita. Lo testimonia lo scambio nel Vangelo di Luca in cui Gesù dice a Pietro: “D'ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc 5,10). Avendo visto Gesù e ascoltato i suoi insegnamenti dalla sua voce (cfr. 5,3), essi, interpellati in questo modo, riconobbero le sue parole sulla base dell'intuizione affinata come pescatori. Dopo aver creduto in Gesù e averlo seguito in questo modo, le molte cose che avevano sperimentato con lui divennero la loro nuova conoscenza tacita (cfr. Gv 21,25). Alla fine, avrebbero iniziato a sentire la voce dello Spirito Santo e intuitivamente a riconoscerla. Questo deve aver fatto loro comprendere con forza la necessità del Nuovo Testamento. I contenuti delle sette lettere dell'Apocalisse segue un ordine cronologico, che va dal futuro al futuro prossimo, fino al presente, e si orienta verso la soluzione, cioè all'istituzione del Nuovo Testamento, la terza profezia. Le parole “vincitore” e “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” alla fine di tutte le lettere indicano che queste sono indirizzate a tutti i credenti. 

La terza profezia (capitoli 4-11): La profezia della fondazione del Nuovo Testamento (fino al Libro dell'Apocalisse). 

La porta descritta come “una porta era aperta nel cielo” (Ap 4,1) è la porta che è rimasta aperta, perché Gesù è disceso dal cielo, vi è salito di nuovo e lo Spirito Santo è disceso (cfr. Giovanni 3,13). Gesù è sceso dal cielo per diventare il pane di Dio che dà vita al mondo (cfr. 6,33). E partì per inviare lo Spirito Santo (cfr. 16,7). Colui che “stava seduto”, come è scritto: “C'era un trono nel cielo, e sul trono Uno stava seduto” (Ap 4,2) è il Padre e il Figlio (cfr. 3,21). Gli occhi che si trovavano «davanti e di dietro, pieni di occhi» attorno e al centro del trono, come è scritto: “In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d'occhi davanti e dietro” (4,6), sono simbolo della conoscenza di Dio; il fatto che fossero pieni di occhi da ogni parte indica che la conoscenza divina dei quattro Vangeli è unificata e capace di affrontare ogni evento. Questo perché lavorano insieme alla “Agnello, in piedi, come immolato” (5,6), che ha sette corna (simbolo dell’autorità perfetta) e sette occhi (simbolo della conoscenza perfetta). L'espressione “come immolato” indica che questo Agnello rappresenta lo Spirito Santo inviato nel nome di Gesù. 

Maria K. M.


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