2025/12/01
224. Il Vangelo di Giovanni e il sacerdozio della Nuova Alleanza: I suoi inizi
Leggendo l’inizio del capitolo 1 del Vangelo di Giovanni, con in mente le parole di Gesù “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30), ci si rende conto che questa descrizione esprime il Dio uno e trino della Trinità. Come afferma il Vangelo di Giovanni a proposito dell'ingresso di Gesù nel suo ministero pubblico, “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (1,18). Gesù è apparso nel mondo come un maschio perché era essenziale che gli uomini che ricevono il sacerdozio della Nuova Alleanza - che doveva operare in collaborazione con lo Spirito Santo - fossero perfezionati come coloro che riconoscono lo Spirito Santo, il Divino. (cfr. 1, 16-18).
Coloro che ricevono il sacerdozio della Nuova Alleanza, pur essendo maschi, sono adombrati dalla potenza dello Spirito Santo come la madre di Gesù, per la nascita dell'Eucaristia. Essi diventano coloro che, nel nome di Gesù chiedono al Padre la nascita dell'Eucaristia, la ricevono e sono pieni di gioia (cfr. Gv 16,20-24). Questa missione del sacerdozio riguarda la vita dell'Eucaristia, così come una donna che concepisce un feto è coinvolta nella vita umana. Per la vita umana, che Dio desidera e che nasce da una donna, Dio, che si definisce “IO SONO”, ha voluto nascere da un uomo, al quale è stato dato il sacerdozio della Nuova Alleanza, per servire la vita umana come Eucaristia.
Per i credenti maschi che debono ricevere il sacerdozio della Nuova Alleanza, è condizione indispensabile comprendere le parole di Gesù: “Io e il Padre siamo una cosa sola”, e poter vedere lo Spirito Santo. Tuttavia, questa è una sensibilità che tutti i credenti dovrebbero possedere e che deve essere acquisita consapevolmente. Lo Spirito Santo, inviato dal Padre nel nome di Gesù, ci tocca attraverso il Figlio, che è la Parola. Noi credenti dobbiamo comprendere e riconoscere il sacerdozio della Nuova Alleanza, che, davanti all'altare, non solo viene toccato dallo Spirito Santo, ma rimane costantemente unito a Lui. Esso è, precisamente, il cordone ombelicale che lega la nostra vita di credenti alla Santissima Eucaristia.
Gesù ha dichiarato: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). La “via” è la volontà del Padre. Come ha detto Gesù: “Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa” (5,20), la via verso il Padre è portata da Gesù, il Verbo. La “verità” è Gesù stesso. Le parole che Gesù pronuncia sono vere. La “vita” sta nella comprensione a cui lo Spirito Santo guida insegnando la verità. Quando il Padre desidera che ci sia vita in una persona, la Parola le parla perché ci sia vita, e la vita della persona inizia quando lo Spirito Santo le fa capire le parole. Tutta la vita nasce in questo modo.
Lo Spirito Santo procede dal Padre ed è apparso nel mondo attraverso Gesù Cristo. Per questo, Gesù ha detto: “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). Gesù, il Verbo, si è fatto carne, ha abitato tra gli uomini e ha parlato con tutta la sua forza, affinché lo Spirito Santo inviato dal Padre nel nome di Gesù permettesse di ricordare tutto ciò che Gesù aveva detto.
Il Vangelo di Giovanni inizia così: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta” (Gv 1, 1-5). La prima metà, da “In principio era il Verbo” a “senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”, esprime il fatto che “Io e il Padre siamo una cosa sola”.
L’affermazione “In lui era la vita”, come ha testimoniato Giovanni Battista, significa che Gesù, pur essendo Dio, divenne uomo, ha ricevuto il battesimo con l'acqua e lo Spirito Santo è sceso su di lui. In questo modo, Gesù ha dimostrato che le sue parole: “Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso” (Gv 5,26) si realizzano sull’uomo. Qui vi è un dinamismo, attraverso il quale le persone arrivano a credere, mediante la Parola e le opere, che esiste lo Spirito Santo che fa comprendere la verità. Lo Spirito Santo è la luce che illumina l'umanità. Le “tenebre” di cui si parla in “la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta” si riferiscono all'informazione e alla conoscenza dell'uomo.
All'inizio del capitolo 2 della Genesi si legge: “Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere” (Gen 2,1). E in quel giorno Dio si riposò (cfr. 2,2). Così, la descrizione iniziale del capitolo 1: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” (1,1-2), sembra raffigurare Dio che si prende un momento di pausa dopo aver creato i cieli e la terra, prima di creare tutta la schiera di essi (cfr. 1,3-31). Visto in questo modo, l'apertura raffigura lo Spirito Santo all'opera dopo che il Verbo (il Figlio) ha compiuto la volontà di Dio (il Padre) che é quella di creare i cieli e la terra.
L'espressione “lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” significa che le parole del Figlio, che ha compiuto la volontà del Padre, sono state trasformate in comprensione dallo Spirito Santo. “L'abisso” rappresenta l'abisso della conoscenza di Dio. Il Vangelo di Luca dice: “E lo [i demoni] scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso” (Lc 8,31). Anche l'Apocalisse parla della “chiave del pozzo dell'Abisso” (Ap 9,1). Se “l'abisso” significa l'abisso profondo della conoscenza di Dio, deve essere sicuramente una tomba per l'informazione e la conoscenza dell'uomo.
Così, l'immagine del Dio Trino è presente anche
nell'Antico Testamento. Il Vangelo di Giovanni presenta Giovanni Battista a
partire dal capitolo 1, versetto 6. Egli si presentò al Signore come l'ultimo
uomo che si era presentato. Egli si presenta al Signore come l'ultimo profeta,
testimoniando lo Spirito Santo e profetizzando il sacerdozio della Nuova
Alleanza. Anche la Genesi si muove verso l'atto concreto della creazione, a
partire dal capitolo 1, versetto 3.
Maria K. M.






