2025/11/10
221. Lui che battezza nello Spirito Santo
Il Vangelo di Giovanni introduce per prima cosa Giovanni Battista nel modo seguente: «Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce» (Gv 1,6-8). La «luce» è quella di cui si è già scritto in precedenza: «In lui [Verbo] era la vita e la vita era la luce degli uomini» (1,4).
Giovanni Battista spiegò così il motivo per cui battezzava dicendo: «Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele» (Gv 1,31). Poi aggiunse: «Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio» (1,33-34). «Lui che battezza nello Spirito Santo» era Gesù.
Come testimoniò Giovanni Battista, lo Spirito Santo rimase su Gesù affinché le parole da lui pronunciate come uomo, pur essendo Dio, diventassero Parola vivente, grazie all’azione congiunta dello Spirito Santo. Così, la vita nella Parola diventa la luce che illumina l'uomo dal suo intimo. In questo passo, l'evangelista Giovanni sottolinea le parole di Giovanni Battista ripetendole due volte: «Io non lo conoscevo». Questo per attirare l'attenzione del lettore sulla scena del Vangelo di Luca in cui Giovanni Battista, quando era nel grembo di sua madre Elisabetta da sei mesi, sussultò nel suo grembo al saluto di Maria, la madre di Gesù, che era venuta da lei con Gesù nel grembo. Questo perché le parole del Magnificat di Maria in quel momento spiegano bene cosa significa «battezzare nello Spirito Santo».
Il Magnificat inizia così: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente» (Lc 1,46-49). Maria si rese conto che le parole dell'angelo si erano avverate: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (1,35), e lei gioì in Dio Salvatore per la potenza dello Spirito Santo. La consapevolezza che «ha guardato l'umiltà della sua serva» è la prova che si è stati battezzati con lo Spirito Santo.
Le parole di Maria che seguono spiegano come si ottiene questa consapevolezza. «Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,49-53).
«Santo è il suo nome» si riferisce allo Spirito Santo (cfr. Mt 12,31-32). Le parole di Gesù, che sono diventate Parola di Vita per opera dello Spirito Santo, agiscono su coloro che temono il Signore e ascoltano la sua voce. Nel profondo di quella persona, il Verbo, che è diventato luce che illumina l'uomo, esercita la sua forza con il suo braccio, cioè la spada a doppio taglio, per disperdere i ricordi che gonfiano d’orgoglio e strappa l’uomo dall’illusione di essere un detentore del potere. Finché quella persona non riconosca di essere un essere umile davanti a Dio. Questo, per innalzare quella persona alla condizione di figlio di Dio. In questo modo, Dio riempie di beni coloro che hanno fame della sua Parola e rimanda a mani vuote, nella loro ignoranza, coloro che sono pieni della propria conoscenza umana.
Nel Vangelo di Luca, quando Gesù finì di insegnare alla gente dalla barca di Pietro e ordinò a Pietro di calare le reti per la pesca, Pietro disse: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5). Pietro, sorpreso anche lui dalla grande pesca, disse: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore» (5,8). In questo modo, trovandosi dinanzi a Gesù stesso, temendo il Signore e diventando persone che ascoltano la sua voce, essi furono condotti da Gesù a fare l'esperienza del Magnificat.
Durante l'ultima cena Gesù disse: «Lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi» (Gv 14,17), testimoniando che i suoi discepoli avevano in quel momento già ricevuto lo Spirito Santo. Erano stati battezzati da Gesù con lo Spirito Santo.
L’evangelista Giovanni racconta che, durante la festa
delle Capanne, Gesù disse: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come
dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva» (Gv 7,37-38). E poi spiega: «Questo egli disse dello Spirito che avrebbero
ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù
non era ancora stato glorificato» (7,39). Lo «Spirito che avrebbero
ricevuto i credenti in lui» si riferisce alla Pentecoste, e il riferimento
di Gesù a «Come dice la Scrittura» si riferisce al futuro Nuovo
Testamento, in cui sarebbe stato rivelato il «sacerdozio della Nuova Alleanza».
Maria K. M.






