Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2025/02/10


182. Il Profetizzato, Parte 6

L'episodio finale della scena della risurrezione del Signore del Vangelo di Giovanni inizia così: “Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: 'Signore, chi è che ti tradisce?'” (Gv 21:20). Quindi, prima di tutto, dobbiamo ripensare al “discepolo che Gesù amava” durante “la cena”. 

Durante l'ultima cena, nel Vangelo di Giovanni, quando Gesù stava lavando i piedi a Pietro, disse: “[V]oi siete puri, ma non tutti” (Gv 13:10). Pietro doveva essere lì vicino e aver sentito. Dopo aver lavato i piedi agli apostoli, Gesù disse: “[M]a deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno” (13:18). Poi dichiarò: “In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà” (13:21), con la prefazione: “Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono” (13:19). 

In questa situazione di tensione, i discepoli non potevano indovinare di chi stesse parlando. Allora Pietro fece cenno al “discepolo che Gesù amava”, che era proprio accanto a Gesù, di chiedergli di chi stesse parlando. Il Vangelo dice: “Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: 'Signore, chi è?'. Rispose Gesù: 'È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò'” (13:25-26). Considerando il flusso della storia seguente, sembra che solo il discepolo appoggiato al petto di Gesù abbia sentito la sua risposta. Gli altri apostoli prestarono immediatamente attenzione a Gesù che dava il boccone intinto a Giuda e diceva a Giuda: “Quello che vuoi fare, fallo presto” (13:27). Ecco perché si dice: “Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo” (13:28). 

Dopo che Giuda se ne andò, gli altri apostoli ripresero la conversazione con Gesù come se nulla fosse accaduto. Anche Pietro, che in precedenza aveva sentito Gesù dire: “[V]oi siete puri, ma non tutti”, sembrava aver perso interesse. Il motivo del loro atteggiamento era che “il discepolo che Gesù amava” aveva posto a Gesù la domanda in pace, appoggiandosi al suo petto. Aveva visto l'amore di Dio, che gli era stato mostrato con la passione del Padre e i pensieri di una madre, nel modo in cui Gesù aveva lavato i piedi agli Apostoli e ci aveva creduto. Aveva già sperimentato le parole di Gesù, che disse: “Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere” (14:10). Aveva creduto che il Padre fosse in Gesù ed era diventato un ‘figlio’ di Gesù, il divino. 

Il “discepolo che Gesù amava” è colui che diventa il “figlio” di Gesù, il divino. È scritto infatti: “A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (1:12-13). Dopo di che, Gesù parlò agli Apostoli, dicendo: “Figlioli” (13:33). Gesù li chiamò ancora una volta “figlioli” dopo essere risorto. Fu proprio quando Gesù risorto chiese agli Apostoli, che stavano pescando: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?” (21:5). 

San Francesco potrebbe aver avuto una visione della madre e del figlio nella vita religiosa1, basata sul fatto che “il discepolo che Gesù amava” era il figlio di Gesù, il divino, e anche sulla descrizione dell'Apocalisse, “Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio” (Ap 21:7), e sulle parole di Gesù: “E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste” (Mt 23:9). Da ciò possiamo vedere quanto conoscesse bene il Nuovo Testamento. Il Crocifisso di San Damiano suggerisce che la padronanza del Vangelo di Giovanni e la formazione dell'Apocalisse lo rendono possibile. 

1. Vedi Scritti di San Francesco: “LETTERA A FRATE LEONE” e “REGOLA DI VITA NEGLI EREMI”, https://www.cappuccinitriveneto.it/wp-content/uploads/2018/01/Scritti_San_Francesco.pdf. 

Continua

Maria K. M.


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