Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. (Apocalisse 1:1-2)

 2024/08/12


156. Il sacerdozio che porta all'ultima tavola di Gesù

L'immagine autentica del sacerdozio, nascosta nel deserto, era quella di un “servo”. Il sacerdozio rende coloro che assumono questo ministero non servi come i servi del mondo, ma amici di Gesù Cristo, che conducono tutti gli uomini alla sua ultima tavola. Il Signore ha detto: “Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti” (Apocalisse 3:19). Possiamo quindi riassumere approssimativamente, come segue, le caratteristiche dei “servi” che ricevono le ricompense date al “vincitore” in ciascuna delle lettere agli angeli delle sette chiese che abbiamo esaminato nel numero precedente. 

Mettono alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li trovano bugiardi. Essi senza stancarsi, conservano e sopportano molto per il nome di Gesù. Si ricordano da dove sono caduti, si pentono e fanno le opere che facevano all'inizio. Non temono ciò che stanno per soffrire. Si svegliano, lasciano le opere di coloro che sono creduti vivi, e sono morti, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, ricordano come hanno ricevuto e ascoltato la Parola, la conservano e si convertono. Tengono saldo quello che hanno, perché nessuno gli tolga la corona. Comprano da Gesù Cristo oro purificato dal fuoco per diventare ricchi, e abiti bianchi per vestirli e perché non appaia la loro vergognosa nudità, e colliri per ungere i loro occhi e recuperare la vista.(cfr. 2:1-3:22). 

L'istituzione del Nuovo Testamento era indispensabile per comprendere e realizzare quanto detto sopra. Questo perché il sacerdozio di Gesù e la formazione di coloro che lo hanno assunto sono completamente diversi da quelli del sacerdozio dell'Antica Alleanza. Gesù ha detto: “Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo” (Luca 5:36), e ha detto: “E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi” (5:37-38), avvertendo del pericolo di mescolare gli insegnamenti della vecchia e della nuova Alleanza. E continua: “Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: "Il vecchio è gradevole!"” (5:39), preannunciando che se gli insegnamenti dell'Antica Alleanza vengono continuamente immessi in coloro che sono sotto la Nuova Alleanza, essi preferiranno gli insegnamenti dell'Antica Alleanza. 

Se i credenti leggono e ascoltano i libri dell'Antica Alleanza, iniettando costantemente gli insegnamenti dell'Antica Alleanza nella loro memoria e conservandoli, gli insegnamenti dell'Antica e della Nuova Alleanza si mescoleranno nella loro memoria. Anche inconsciamente, ci sarà il pericolo di una dipendenza da preferenze se ci si immedesima nei lamenti e negli appelli a Dio del popolo dei tempi dell'Antica Alleanza che aspettava la venuta del Salvatore, e col tempo si comincia  a gustarli sovrapposti alla situazione in cui ci troviamo. Questo perché spesso cerchiamo di trarre conforto dalla visione di Gesù della Seconda Venuta, anche se non sappiamo quando verrà, dimenticando lo Spirito Santo, che è sempre con noi e opera in mezzo a noi. 

Come Gesù stesso ha detto: “Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me” (Giovanni 5:39), e ha detto: “Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi” (Luca 24:44), ora che Gesù è venuto nel mondo e che il piano di salvezza definitivo di Dio attraverso Gesù Cristo è stato chiarito con l'istituzione del Nuovo Testamento, dovremmo trattare gli insegnamenti precedenti come un oggetto di studio storico essenziale per la sua comprensione. 

Quando ci sediamo intorno all'ultima tavola di Gesù, resa presente dalle sue parole che ci comandano: “Fate questo in memoria di me” (Luca 22:19), la dipendenza preferenziale dall'Antica Alleanza ci rende ossessionati dalla nostra indegnità a ricevere il Signore, invece di farci concentrare su Cristo presente nell'Eucaristia come Dio con noi. Così, molti credenti in tutto il mondo, anche quando vedono l'Eucaristia davanti ai loro occhi, non si rendono conto che il desiderio di confessare che è Dio con noi e il nostro Salvatore si annida nel profondo di loro. Anche se questo desiderio è una benedizione divina che il Padre dei cieli aveva già rivelato all'apostolo Pietro e a Gesù a Marta e che è stata donata ai credenti. 

Prima della festa di Pasqua, Gesù si alzò dalla cena e lavò i piedi agli apostoli. Questo deve essere stato per lavare via il ricordo di tutte le alleanze precedenti prima di entrare nella nuova Alleanza con loro. A Pietro, che disse: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!", Gesù rispose: "Se non ti laverò, non avrai parte con me" (Giovanni 13:8). 

Maria K. M.


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