2023/03/20
83. Informazioni denominate mistero
La tradizione zen giapponese è profondamente radicata nella cultura giapponese. Come giapponese, trovo che l'esperienza zen consista nel vedere il nulla attraverso la pratica, cioè nell'entrare in contatto con l'assenza di informazioni. Una persona è già una massa di informazioni fin dall'inizio dello sviluppo embrionale, quando l'ovulo viene fecondato. Ed è un ammasso di informazioni che alla nascita accoglie la persona. Le persone cercano informazioni, crescono assorbendo informazioni, le usano e vivono in mezzo ad esse. Quindi, anche se le persone possono essere consapevoli dell'esistenza di una "informazione senza informazione" nel loro intimo, la evitano per così dire istintivamente e le passano accanto. I praticanti zen, invece, sono abbastanza coraggiosi nel prestare attenzione a questa "informazione senza informazione" interiore e cercare di avvicinarsi ad essa. Lo zen non è misticismo. Seduti in silenzio, mettono in pausa il funzionamento del loro cervello, che integra i cinque sensi, e cercano di entrare in contatto con la realtà dell'"informazione senza informazione", che si trova ancora più in profondità nella voce, il sesto senso, che trae le parole dall'insondabile fascio di ricordi. Quindi, non devono essere attratti dall'informazione chiamata mistero.
D'altra parte, il cristiano guarda all'Eucaristia, che è la realtà di Dio. Quando Gesù disse: "Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete" (Giovanni 16:16), si riferiva al corpo risorto di Cristo in cui Dio è presente (cfr. Blog № 79), cioè all'Eucaristia. Il desiderio ultimo del cristiano che confida nella promessa di Gesù: "In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà" (Giovanni 16:23), è quello di ricevere l'Eucaristia.
Ora l'Eucaristia è l'"immagine" di Cristo, la persona umana risorta, l'umanità santa di Cristo e il Dio che è con il cristiano, diventa uno con lui mangiando, rendendolo fratello e sorella e madre in Gesù, rendendolo unito. È proprio a lui che il cristiano deve dire: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Matteo 16:16). Per questo motivo, Gesù ha detto: "Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio" (Giovanni 16:7-8). Poi, insegnò che "riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più" (Giovanni 16:10). Sta dicendo qui che è giusto che i cristiani non vedano più Gesù dopo che è andato al Padre.
L'Eucaristia, che Gesù stesso ha preparato per lo Spirito Santo, è il corpo di Gesù risorto e diventa il segno che lo Spirito Santo è venuto nel nome di Gesù. Il cristiano guarda allo Spirito Santo e rimane di fronte al silenzio dell'Eucaristia, alla realtà della no-informazione divina, e accetta di non vedere più Gesù Cristo. Quindi, il cristiano non ha nulla a che fare con il misticismo. Non dobbiamo essere attratti dall'informazione chiamata mistero.
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